ABITARE UN COWORKING
di Francesca Liliana Maggiora
E’ interessante lavorare in un coworking. E’ come se il mondo prendesse colore, come se avessero rovesciato barattoli di vernice che mescolandosi prendono forme e sfumature molteplici. Trovi una vaso di donne e uomini pieni di sogni pronti a volare.
Un coworking è un luogo che prende forme diverse, che è contenitore e contenuto al tempo stesso. Diverso nel tempo, negli spazi, nelle persone, che si adatta al cambiamento, perché è sempre in movimento.
Ho una scrivania, una libreria personale. Le sale riunioni, le sale conferenze, la cucina, gli spazi di aggregazione e molto altro sono in condivisione e tutti ne siamo responsabili. Lo spazio comune è di tutti, non di nessuno. E in questa nave di molti marinai, il comandante, nella figura del manager, fa la differenza. Le regole sono precise e chiare e solo così possono essere condivise e rispettate. Per chi comanda la nave è fondamentale capire quando attraccare al porto, quando continuare la navigazione e quando bisogna aprirsi e chiudersi alle velleità dei singoli.
In questi anni di coworking ho conosciuto una biodiversità umana importante, principalmente liberi professionisti, partite iva sconosciute ai governi di turno, ma che con il loro impegno, il loro tempo e la loro passione vogliono e credono che il mondo possa essere diverso.
Ho conosciuto una donna che poi è diventata mia amica, ex funzionaria ONU in ambito di formazione e rifugiati. Questa donna straordinaria mi apre al mondo dei richiedenti asilo, della mediazione, di come il pensiero critico ci aiuti ad affrontare il pregiudizio.
Ho conosciuto un uomo che si occupa di specie volatili, nel senso di gas tossici, facendo prove in un laboratorio costruito per i suoi esperimenti. Quest’uomo mi apre al mondo della camera a bolle per rivelare le particelle elementari che compongono la materia e l’antimateria. Mi apre alla fisica e alle domande della fine del tutto.
Ho conosciuto un uomo che si occupa di scrivere testi e gestire l’organizzazione e l’editing di libri per le scuole. E mentre lo ascolto, penso a quanto sia fondamentale il suo lavoro per il futuro nostro e dei nostri figli.
Ho conosciuto un uomo che tre anni fa, insieme ad altri ragazzi, ha fondato un gruppo che si occupa di lavoro nel terzo settore, aiutando chi decide di lavorare per i non-profit. Ascolto le sue parole e il suo entusiasmo quando mi dice il mio lavoro è bellissimo. E io non posso fare altro che ringraziarlo. Perché con lui la mia giornata si è colorata di verde speranza.
Ho conosciuto un videomaker della RAI che mi racconta dei suoi servizi attenti al sociale e all’ambiente. Quest’uomo mi apre a mondi non ancora visitati e mentre mi parla li immagino e li vedo attraverso i suoi occhi. E so che prima o poi li vedrò anche io. Ho tanto che vorrei conoscere in questa vita.
Sono entrata in questo coworking due anni fa, con poche idee e tanta confusione. Mi sentivo estranea ad un mondo fatto di meri interessi personali. Per quasi un anno non ho conosciuto nessuno, lavoravo e tornavo a casa. Poi ho iniziato ad aprirmi e piano piano, come si fa con i bambini, mi sono sentita invadere da colori e profumi dimenticati. Esiste un mondo di cui mi sento parte e ringrazio tutte queste donne e questi uomini che ho conosciuto e quelli che so che conoscerò, perché senza parlare mi danno la motivazione nelle giornate grigie e mi danno stimoli per non fermarmi quando vorrei farlo. Mi riposo solo un po’ e poi ricomincio a camminare verso le tante donne che sono stata, che sono e che diventerò.
AUGURI DI UN 2019 PIENO DI COLORI E STUPORE!
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