“Questa è casa, è così che vorrei abitare il mondo”
“Mi sembra che stiamo dimenticando l’arte di essere felici. Troppo concentrati sui risultati anziché sulle persone, trascuriamo di prenderci cura di noi stessi come esseri viventi, cioè chiamati a essere di giorno in giorno più vivi, capaci di un destino inedito, e ci accontentiamo di attraversare stancamente la ripetizione di giorni senza gioia… La vita non è mai povera, povero è il nostro sguardo” Da L’arte di essere fragili Alessandro D’Avenia
Per “bisogni” intendiamo le esigenze psico-biologiche che vanno soddisfatte al fine di crescere, esprimere i propri talenti, realizzare il proprio destino. Come esseri umani percepiamo il sentimento della pace e della giustizia quando un nostro bisogno viene soddisfatto, un desiderio appagato. Al contrario, tutto ciò che contrasta con questo soddisfacimento viene percepito come ingiusto e genera a sua volta un desiderio di rivalsa. Alla base del funzionamento della coscienza si trovano quindi un’ampia serie di bisogni da soddisfare, a livello individuale, familiare e sociale.
Come studio ci poniamo l’ambizioso obiettivo di partecipare al soddisfacimento dei bisogni prioritari del cliente.
“..li invito a fare esercizio a casa, ad associare un’emozione all’evento che l’ha generata e ai pensieri a cui è saldata.. Sono tutti esercizi di “ulteriorità”, per scoprire che la realtà è profonda più delle superfici e che, lasciandola entrare attraverso i sensi e interrogandola con mente e cuore, ci rivela il segreto dell’istante pieno e ricco, per evitare quelli che Montale ha definito “gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede”.” Da L’arte di essere fragili Alessandro D’Avenia